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Creare progetti innovativi e di qualità per lo sviluppo dell'area ionica

Realizzare un modello di governance territoriale finalizzato allo sviluppo sostenibile dell'area ionica attraverso una progettazione di qualità ed innovativa, capace sia di utilizzare al meglio le grandi opportunità offerte dal PNRR e da altri finanziamenti europei, sia di valorizzare un processo di trasformazione strutturale dell'economia del territorio Tarantino puntando su una decisa diversificazione produttiva.

E' quanto si prefigge il Protocollo d'Intesa siglato nel pomeriggio del 16 giugno dalla Provincia e dal Comune di Taranto; dall'Università degli Studi di Bari Aldo Moro - sede di Taranto; dal Politecnico di Bari - sede di Taranto; dall'Università del Salento - istituenda sede di Taranto; dalla ZES Ionica; dall'AdSP del Mar Ionio; dalla Camera di Commercio di Taranto; dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL Taranto.

I sottoscrittori dell'importante accordo si sono incontrati nella Sala di Presidenza della sede dell'Ente provinciale, a Palazzo del Governo, per la stipula di un programma che dovrà individuare ed attuare azioni di coprogettazione volte a sostenere le politiche necessarie ad assicurare processi di riconversione e di rigenerazione territoriale e sociale.

A svolgere un ruolo di raccordo e supporto in questa iniziativa sarà la Provincia di Taranto che, presieduta da Rinaldo Melucci, costituirà il “Tavolo Provinciale per lo Sviluppo Sostenibile”, un'occasione di confronto che, oltre ad espletare funzioni organizzative e di orientamento, servirà anche a monitorare le ricadute sociali, economiche e occupazionali degli investimenti e delle riforme previste dal PNRR e degli altri strumenti finanziari rappresentati da fondi europei. Inoltre, saranno istituiti anche Tavoli Settoriali, partecipati dai Servizi della Provincia e del Comune capoluogo competenti per materia, oltre che dalle Associazioni delle categorie economiche di settore e dai portatori di interessi.

Numerosi sono gli obiettivi che l'intesa intende raggiungere nel corso dei suoi tre anni di durata. Prevedendo l'allargamento del confronto ad altri stakeholder istituzionali provinciali (che saranno coinvolti a seconda delle tematiche trattate) e partendo sempre dall'incremento degli investimenti per la rigenerazione e riqualificazione del territorio, il Protocollo punta, ad esempio, a garantire il potenziamento delle politiche giovanili; ad individuare bandi o fonti di finanziamento intesi ad incidere su politiche sociali e di rigenerazione urbana; a raggiungere una maggiore coesione sociale assicurando sostegno alle fragilità sociali; a proseguire e rafforzare, nell’ambito del documento programmatico di indirizzo politico amministrativo “Ecosistema Taranto”, un sistema di pianificazione ed organizzazione del tessuto territoriale in chiave sostenibile, incentrato sul lavoro di qualità e sulla scorta delle prescrizioni stabilite in ambito comunitario.

L'intesa sottoscritta nella giornata odierna -ha dichiarato il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci- potrà far leva sull'attività congiunta delle Parti aderenti che, in base alle rispettive competenze, forniranno il contributo necessario per il raggiungimento degli obiettivi prefissati attraverso una serie di attività. A questo proposito, desidero citare, a titolo di esempio, la formulazione di proposte progettuali; il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi; la creazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo delle imprese già esistenti; la realizzazione di nuovi investimenti; il monitoraggio dell'impatto che le iniziative adottate potranno avere sull'occupazione nonché la qualità del lavoro e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per quanto riguarda l'Ente Provincia, dovrà occuparsi, fra le altre attività, dello sviluppo e del coordinamento delle progettualità locali per una visione territoriale strategica di area vasta, che ben concili la dimensione locale degli interventi. Sarà importante ottimizzare l'utilizzo delle risorse del PNRR nonché degli altri strumenti di finanziamento europei per sostenere le politiche necessarie ad assicurare la riuscita degli auspicati processi di riconversione legati all'utilizzo di energie rinnovabili o alla realizzazione delle comunità energetiche, dell'economia circolare e della blue economy.”