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Paesaggio rurale

Oggi i riti iniziano la Domenica delle Palme con una vera e propria gara d'asta in cui i confratelli della antiche congreghe religiose si contendono, con ingenti somme di denaro poi destinate a scopi benefici, le statue e gli altri simboli da portare in processione. Tra i più ambiti le statue della Madonna e di Gesù Morto e la tròcchele , strumento in legno con maniglie battenti in ferro che, agitate ritmicamente, scandiscono l'andatura e le soste delle processioni.

A caratterizzare le processioni è l'incedere lentissimo dei confratelli penitenti, un dondolio detto, in dialetto, nazzecata , e accompagnato dalle marce funebri e dagli inni sacri, intonati dalle bande partecipanti al rito. I confratelli – chiamati in gergo perdúne , in ricordo di quei pellegrini che un tempo si recavano a Roma per chiedere il perdono dei peccati – sono incappucciati e vestiti di una tunica bianca, stretta in vita da un pesante rosario, su cui indossano anche una mantellina che arriva all'altezza dei gomiti (bianca per la Confraternita del Carmine, nera per quella dell'Addolorata) ed uno scapolare con la scritta della congrega. Alcuni, inoltre, indossano una corona di spine, altri un cappello nero da prete e recano in mano un bastone lungo e sottile.

Nella Città Vecchia, dalla Chiesa di San Domenico, sede della Confraternita dell'Addolorata, a mezzanotte del Giovedì Santo parta la Processione della Madonna , che si protrae fino al giorno successivo e comprende anche alcune strade del Borgo, nella Città Nuova.

La Processione dei Misteri , invece, con le sue statue ottocentesche in cartapesta, realizzate da artigiani leccesi, ed altri simulacri – il Gonfalone del Carmine, la Croce dei Misteri, Cristo all'orto, Cristo alla colonna, Ecce Homo, la Caduta di Cristo, Gesù in croce, la Sacra Sindone, Cristo Morto e l'Addolorata – rievoca la passione di Cristo ed ha inizio nel Borgo, dalla Chiesa del Carmine, nel pomeriggio del Venerdì Santo per concludersi, una quindicina di ore dopo, nelle strade del medesimo quartiere cittadino. In realtà è anticipata nel pomeriggio del giovedì dall'uscita dalla Chiesa del Carmine delle prime coppie di confratelli - dette pòste – che si recano, sempre a passo lento e cadenzato, in visita ai sepolcri allestiti presso le altre chiese del Borgo e del Centro Storico. Quando si incontrano lungo il cammino si scambiano un saluto con inchino detto salamalècche , dall'espressione araba “la pace sia con voi” e poi si battono il petto con le corone del rosario.

Il fascino della Processioni suggestiona chiunque partecipi al rito. La folla, stipata all'inverosimile lungo il loro percorso ed anche sui balconi dei palazzi, segue in silenzio tutte le tappe del corteo, pur conoscendone a memoria, nel caso dei tarantini, ritmi, simbologia e gestualità. È davvero un incanto che non conosce interruzione e a cui dà sempre nuova linfa e spontaneità proprio l'emozione della gente.

Le forme più varie, di comunità in comunità, assumono, invece, le feste che si svolgono in onore dei Santi Patroni . In genere, vi fanno da sfondo luminarie che, sino a tarda notte, illuminano le vie principali, fuochi pirotecnici e mercatini allestiti per l'occasione ed in cui si può acquistare un pò di tutto, mentre la banda locale si esibisce nell'esecuzione di note composizioni popolari.

L'usanza di bruciare falò devozionali che, quasi in coincidenza con l'equinozio di primavera fa rivivere il primitivo culto del fuoco, sopravvive nel Tarantino soprattutto nei paesi dell'Albania Salentina. A San Marzano è preceduta da un'affascinante Processione della legna che, ogni anno vi si celebra in onore di San Giuseppe, protettore dei falegnami, e qui anche Santo Patrono. I devoti sfilano in processione, con la legna sulle spalle, dinanzi alla statua del Santo, mentre i bambini ripropongono gli antichi rituali del dono, la questua della legna, e quello di purificazione, cioè del salto del fuoco a piè pari. 

Comuni interessati: | Montemesola, Grottaglie, Martina Franca, San Giorgio, Roccaforzata, Monteparano, Leporano, Faggiano, Pulsano, Carosino, Lizzano, San Marzano, Fragagnano, Sava, Manduria, Torricella, Monacizzo, Maruggio, Avetrana, Massafra, Palagianello, Vinosa, Laterza | Statte, Crispiano, Taranto, Martina Franca, Castellaneta

Ambiente storico

A guardia del Canale Navigabile di Taranto è il Castello Aragonese . Sono, inoltre, sono ben ventitré i castelli e le residenze signorili che la provincia propone ai suoi visitatori. Dall'età normanna in poi vi si sono avvicendati i più potenti feudatari della zona, attratti anche dall'abbondanza delle risorse naturali. Numerosi quelli verso est: a Montemesola , Grottaglie , Martina Franca , San Giorgio , Roccaforzata , Monteparano , Leporano , Faggiano , Pulsano , Carosino , Lizzano , San Marzano , Fragagnano , Sava , Manduria , Torricella , Monacizzo(frazione di Torricella), Maruggio ed Avetrana . Sul versante occidentale si ergono i castelli di Massafra , Palagianello , Vinosa e Laterza , a picco sulle gravine costellate da grotte carsiche. È qui che si sviluppò la cosiddetta " Civiltà Rupestre ", fenomeno di grande interesse scientifico e di attrattiva turistica, unico in Europa, insieme ad altre realtà del Materano e della Calabria ionica.

Oltre ai comuni nominati, furono interessate da queste forma di popolamento d'età medioevale anche Statte , Grottaglie e Crispiano , ma presenze minori del fenomeno si attestano anche a Taranto , Montemesola , Faggiano , Lizzano , Manduria e Maruggio . Il fascino delle grotte - adibite a chiese (mirabilmente affrescate dai monaci basiliani che vi trovarono rifugio), abitazioni o vere e proprie città trogloditiche (abitate spesso sino a tutto il secolo scorso da popolazioni locali) è accresciuto dal contesto ambientale, patrimonio in larga parte ancora intatto.
Chi scelga di percorrere un cammino di fede, dalle chiese-grotte rupestri a quelle più recenti, non ha che l'imbarazzo della scelta. Piccole chiese e cattedrali svelano, in stratificazioni di stili, gli splendori e le miserie di un popolo e, nel segno della continuità, sono ancora animate dalla fede e dalle tradizioni religiose, molto sentite dalla devozione popolare.
Nel tarantino è ben documentato soprattutto il periodo che va dal '500 al '700, ricco di costruzioni sorte spesso su nuclei preesistenti. Di gran pregio artistico sono le Cattedrali di Mottola , Laterza e Manduria . Sono solo alcune delle numerose chiese da visitare ed il cui elenco comprende tutti i comuni della provincia ionica.
Un posto a parte spetta all'architettura barocca del centro storico di Taranto (San Cataldo, scalinata di San Domenico e numerosi palazzi gentilizi) e di Martina Franca ("capitale" del Barocco tantino con San Martino, San Domenico, il Palazzo Ducale, palazzi gentilizi e numerose altre testimonianza in stile) e alle Cattedrali di Grottaglie (Cappella barocca di San Ciro) e di Castellaneta . Altri palazzi, interi quartieri ed opere d'arte dell'epoca barocca sono anche a Montemesola , Massafra e Manduria .

Un itinerario che riassuma, infine, tutti i periodo storici sinora citati, è quello per le vie della Taranto antica , sintesi di culture greca, bizantina,araba, spagnola, sveva, per secoli città fortificata, oltre i cui confini l'espansione fu impedita sino alla costituzione del Regno d' Italia. L'incrocio tra la medioevale Via di Mezzo con la Postierla Nuova suddivide l'isola in quattro rioni, detti pittagli ; a nord-ovest " Ponte "e a nord-est " Turripenna ", entrambi sul Mar piccolo, " San Pietro " a sud-ovest e " Baglio " a sud -est, lungo Mar Grande. IL termine postierla indica quelle strette scalinate (che ricalcano proprio alcuni percorsi dell'Antica Acropoli greco -romana) che conducono dalla parte alta dell'isola ai quartieri che si snodano lungo il Mar Piccolo- l'antico porto medievale ittico e vi approdano le imbarcazioni dei pescatori.

Comuni interessati: | Crispiano, Laterza

Paesaggio rurale

Nonostante il trascorrere del tempo affievolisca, inevitabilmente, antiche consuetudini e ritualità, in provincia di Taranto è davvero esemplare la devozione popolare che continua ad animare le tradizioni, in gran parte di carattere religioso. 
Qui nulla è cambiato. Le culture che, nel corso dei secoli, si sono sovrapposte le une alle altre, hanno lasciato tracce di usi e costumi che i tarantini conservano con amore, in un unicum di singolare vivezza. Il calore della gente accende anche la fede dei colori e dei sapori di questa terra generosa e si esprime in un'accorata partecipazione.
Un viaggio nella religiosità popolare non può che partire dai festeggiamenti che accompagnano il Natale, la Pasqua ed i Santi Patroni. È la musica delle bande tarantine ad annunciare il Natale all'intera città. Quella del 22 novembre, giorno in cui si festeggia Santa Cecilia, protettrice della musica, è la prima delle mattine in cui, durante tutto il periodo natalizio, i tarantini si svegliano al suono di pastorali ed altre melodie care alla loro memoria e con il profumo penetrante ed inconfondibile dei dolci più tipici della festività: pettole, sanacchiútele e carteddàte, caratteristici anche di altre località nella provincia, tra cui Grottaglie, Mottola, Martina Franca e Laterza.
A Crispiano, nelle grotte carsiche, dette “del Vallone”, il 24 e 26 dicembre, viene rappresentato un suggestivo Presepe vivente, molto noto anche al di fuori dei confini pugliesi. All'insegna della più assoluta fedeltà allo scenario che salutò a Betlemme la natività di Cristo, la gestualità di figuranti in costume ed animali fa rivivere, per l'occasione, antichi mestieri. Il giorno dell'Epifania la rievocazione ha luogo per l'ultima volta con l'arrivo dei Re Magi. Nell'intervallo tra queste date, i personaggi in carne ed ossa vengono sostituiti da figure fisse.
Anche Laterza allestisce il suo Presepe vivente in una grotta rupestre del centro storico, mentre a Taranto e i quasi tutti i comuni della provincia, nel rispetto di una tradizione tipicamente meridionale, si realizzano Presepi in ogni dimensione e nei materiali più vari.
A Pasqua la Settimana Santa è vissuta con profonda pietà religiosa nell'antico rituale di meste processioni che rievocano la Passione di Cristo. Tra le località della provincia in cui si dà vita a queste sacre rappresentazioni, la più nota e di gran richiamo turistico è la Passio Christi di Ginosa, rivissuta da circa trecento figuranti in costume, nello scenario naturale della gravina Casale. Ma sono i riti del capoluogo, con le due Processioni dell'Addolorata e dei Misteri, cui i tarantini partecipano in massa, a rendere la Pasqua unica nel suo genere ed in grado di attrarre un gran numero di visitatori che, di anno in anno, raggiungono la città da ogni parte d'Italia e d'Europa. Di origine iberica – Siviglia, Valladolid e Zamora sono soltanto alcune delle città spagnole in cui hanno luogo solenni processioni molto affini alle tarantine – sono diffuse in altre località del Mezzogiorno e risalgono agli inizi del Settecento.
In questo periodo il nobile tarantino Don Diego Calò, fervente cattolico, fece costruire a Napoli le statue di Gesù Morto e della Madonna Addolorata per farle portare in processione la notte del Venerdì Santo. Il rito, con la preghiera e la penitenza, avrebbe esorcizzato i mali che affliggevano all'epoca la città.

Per il resto dell'anno le due statue erano esposte nella cappella gentilizia del palazzo Calò, nei pressi della Strada Maggiore, oggi Via Duomo. I discendenti di Don Diego ne tramandarono la volontà di mantenere in vita la processione anche dopo la sua morte, sino al 1765 quando Francesco Antonio Calò, non potendosi più occupare dell'organizzazione, fece donazione ufficiale delle statue alla Confraternita dell'Addolorata e del Carmine, per assicurarsi che

Sabato, 10 Novembre 2018 15:53

Itinerari artistici e culturali

Sabato, 10 Novembre 2018 15:52

Come raggiungerci

In costruzione

Sabato, 10 Novembre 2018 15:50

Unione delle terre Gravine

http://www.unionedeicomuni.gov.it/

L’Unione dei Comuni di Crispiano, Massafra e Statte fa parte dell’Area Vasta di Taranto, giusta Delibera di Consiglio Unionale n. 3 del 02/05/2008, ed è rappresentata nella Cabina di Regia dell’Area Vasta dal Sindaco di Statte;

Sabato, 10 Novembre 2018 15:45

Unione dei ComuniTerre del Mare e del Sole

http://www.unioneterremaresole.ta.it/

Nel 2001 i comuni di Pulsano, Leporano, Lizzano, Torricella e Maruggio iniziarono a cooperare proponendo interventi di riqualificazione ambientale. Successivamente, a Fragagnano, ampliando la cooperazione con quest'ultimo, nacque l'Unione di Terre del Mare e del Sole alla quale si unì poi anche il comune di Avetrana. 
Questa Unione di comuni è nata, stando allo statuto, per promuovere e concorrere allo sviluppo socio-economico del territorio, favorendo la partecipazione dell'iniziativa economica dei soggetti pubblici e privati, alla realizzazione di strutture di interesse generale compatibile con le risorse ambientali. Per questo promuove, tra l'altro, l'equilibrato assetto del territorio nel rispetto e nella salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini. Valorizza inoltre il patrimonio storico ed artistico delle città e le loro tradizioni culturali. Tutto questo nel tentativo di favorire la qualità della vita della popolazione per meglio rispondere alle esigenze occorrenti al completo sviluppo della persona.
I comuni firmatari si impegnano inoltre a:

  • armonizzare l'esercizio delle funzioni e dei servizi con le esigenze dei cittadini, assicurando un uso equo delle risorse;
  • esercitare un'efficace influenza sugli organismi sovracomunali che gestiscono servizi;
  • gestire ed ampliare il numero delle funzioni e dei servizi rispetto a quelli prima gestiti dai singoli Comuni, assicurandone l'efficienza e la maggiore economicità a vantaggio della collettività.
Sabato, 10 Novembre 2018 15:44

Unione dei Comuni di Montedoro

L'Unione dei Comuni di Montedoro è composta dall'insieme dei territori dei Comuni di:

  • Carosino;
  • Faggiano;
  • Monteiasi;
  • Montemesola;
  • Monteparano;
  • Roccaforzata.
  • Sava
  • San Marzano di San Giuseppe

Ha sede presso il Palazzo Comunale di Faggiano: 
Via Skanderberg, 
74020 Faggiano (TA)
Telefono:0995919162 
Sito Internet: http://www.montedoro.ta.it 
Il sito web ospita atti e normative fondamentali dell'unione, organi tecnici e politici, schede descritive dei Comuni dell'unione ed una aggiornata sezione riservata a bandi gare ed avvisi

Sabato, 10 Novembre 2018 15:20

Servizi di Egovernment attivi

In costruzione

Sabato, 10 Novembre 2018 15:17

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